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Panfocaccia senza glutine in padella

>> 5 giugno 2013

© Riproduzione riservata.


Mi piace girare fra i blogs di ricette alla ricerca di nuove idee, sia quelli di ricette senza glutine che quelli normali anche perchè diverse ricette posson benissimo esser trasformate in aglutinate senza troppi cambiamenti. In questo caso mi ha particolarmente colpita una foto del blog "Una cucina tutta per sè" di Francesca Lorenzoni, giovane e bella foodblogger Ferrarese che qualche giorno fà aveva postato la ricetta di una focaccia senza glutine da cuocere in padella.  Il caldo si sta avvicinando (non devo dirlo troppo forte che magari ci ripensa) e a volte l'idea di accendere un forno in estate non è proprio la scelta migliore, specie se, come nel mio caso, si abita in una mansarda. L'idea di cuocere una focaccia in padella mi ha incuriosita e ho voluto cimentarmi nella sua preparazione cambiando solo il tipo di farine usate. Francesca, oltre alla Glutafin Select, aveva usato 40gr di farina per pane Farmo e 40gr di farina per pane Nutrifree; io invece ho usato 80gr di Nutrifree.


Ingredienti per 1 panfocaccia Ø20cm circa:
  • 100gr farina senza glutine Glutafin Select
  • 80gr farina senza glutine per pane Nutrifree
  • 120ml acqua
  • 15ml di olio extravergine di oliva
  • 10gr lievito di birra fresco
  • 5gr sale
  • zucchero 
  • 1 padella antiaderente in alluminio pressofuso a alto spessore Ø20-22cm

Preparazione:

Ho spezzattato il lievito di birra e l'ho sciolto bene in metà acqua, aggiungendo un pizzico di zucchero.

Nella ciotola del KitchenAid ho versato i due tipi di farine, il lievito sciolto nell'acqua, la restante acqua, l'olio e ho lasciato impastare con la foglia prima a bassa velocità (2) poi l'ho aumentata a 4. Dopo alcuni minuti ho aggiunto il sale e lasciato amalgamare ancora un po' alla velocità più alta fino a ottenere un composto omogeneo ma piuttosto appiccicoso.

Con un pennellino ho unto leggermente il fondo e le pareti interne della padella e, aiutandomi con una spatola, ho versato il composto. Per stenderlo sulla superficie della padella ho utilizzato il dorso di un cucchiaio da minestra che avevo precedentemente unto di olio in modo che non si attaccasse all'impasto. Ho coperto con pellicola trasparente e messo la padella nel forno spento e chiuso a lievitare per quasi tre ore (l'ho impastata nel primo pomeriggio e poi cotta prima di cena).

Dopo le tre ore di lievitazione, l'impasto è gonfiato parecchio. Ho rimosso la pellicola trasparente e cotto il panfocaccia in padella su fiamma medio-bassa, coprendo con un coperchio, per una quarto d'ora poi l'ho girato e cotto anche sull'altro lato per lo stesso tempo.

L'ideale sarebbe far raffreddare il panfocaccia alcuni minuti prima di tagliarlo ma, volendo fare le foto prima del tramonto del sole (le foto con luce artificiale in mansarda sono pessime), ho dovuto tagliarlo subito e nelle foto si vede che è ancora caldo e umido.

Complimenti a Francesca per questa ricetta pratica, veloce e buona. Non è ovviamente la classica focaccia unta ma, comunque, ottima da accompagnare una pietanza oppure da tagliare e farcire per prepararsi un panino imbottito come questo che vedete nella foto sottostante. L'importante è che tutti gli ingredienti usati per la farcitura siano idonei ai celiaci ;-).
Infine, questo procedimento mi rende possibile il preparare un panfocaccia anche nei Paesi Bassi dove non ho un forno a disposizione ma solo un microonde con crisp. La pizza riesco a cuocerla e viene anche piuttosto bene ma la focaccia asciuga e secca troppo. Cuocendola in padella, riuscirò così a farmi un panfocaccia anche nella terra degli Oranje.



NOTE: provate a aggiungere un trito di rosmarino fresco e qualche grano di sale grosso sulla superficie dopo aver steso l'impasto nella padella (prima di metterlo a lievitare).



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Pane alle olive senza glutine con farine Nutrifree e grano saraceno

>> 31 maggio 2013

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Quella di oggi, più che una vera e propria ricetta, è semplicemente un restyling di un pane che avevo già postato alcuni mesi fà ossia il pane senza glutine con farine Nutrifree e grano saraceno.
Avevo in frigo una confezione di olive verdi, ne ho denocciolate un po', le ho tagliate a pezzi, le ho asciugate con un pezzo di carta da cucina affinchè non inumidiscano il composto e le ho semplicemente aggiunte nell'impasto del pane.

Se avete in casa anche delle olive nere, provate a fare un mix di olive verdi e nere da aggiungere nell'impasto. Il pane risulterà ancora più saporito!

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Pane con farina di avena senza glutine e un grosso regalo di Andrea

>> 11 aprile 2013

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Che meraviglia il profumo di pane caldo che si spande per casa

Avena e senza glutine fanno a pugni?
Non proprio, non sempre.

L'avena, come riporta anche il sito ufficiale AIC -> http://www.celiachia.it/dieta/Dieta.aspx?SS=182&M=484, è
è una pianta della famiglia delle Poacee (o Graminacee) che può esser tollerato da un buon numero di celiaci, tuttavia, il grosso problema è trovare in commercio avena pura che non sia contaminata con altri cereali contenenti glutine e si preferisce precauzionalmente non includerla nella dieta aglutinata.
Di recente il tema "avena e spiga barrata" è stato trattato anche nel forum ufficiale Ass. Italiana Celiachia e a questo link potete vedere le risposte dell'esperto AIC http://forum.celiachia.it/index.php?option=com_kunena&func=view&catid=2&id=2106&Itemid=151 .

In uno degli ultimi giri nei Paesi Bassi, nel solito negozio Zaailing a Leiden mi ero imbattuta in sacchetti di farina di avena prodotta da
una ditta Finlandese (Provena) e recanti la dicitura "gluten free" e la spiga barrata rilasciata dalla Associazione Celiachia Finlandese. Non ho resistito a acquistarne uno per provarlo anche perchè l'avena è uno dei cereali che più mi manca da quando sono stata diagnosticata celiaca sia per il suo sapore e per il fatto che sia un ottimo remineralizzante ma, soprattutto, per il buon apporto di fibre. L'avena infatti è ricca di β-glucani (beta-glucani) che esercitano una serie di benefici effetti sul nostro organismo come l'aumento della peristalsi nell'intestino o il rallentamento dello svuotamento gastrico, inoltre recenti studi hanno evidenziato le proprietà anticolesterolo e di controllo del glucosio dei beta-glucani.
A casa con tranquillità ho poi fatto un giro sul sito dell'azienda produttrice per capire meglio come viene prodotta e certificata questa avena e la spiegazione è la seguente (quanto segue è tratto dal sito http://www.provena.fi/en/glutenfreeoat/):
le proteine di avena non contengono il tipo di glutine che si trova nel frumento, segale e orzo poichè l'avena deriva da una diversa famiglia di cereali. Per far si che i prodotti a base di avena siano senza glutine occorre assicurarsi che non vengano in contatto con cereali glutinosi in qualsiasi fase produttiva, dalla semina fino all'impacchettamento finale. 
Sul sito c'è poi una simpatica vignetta animata che spiega in dettaglio tutto il processo produttivo:

  • i semi vengono selezionati e controllati prima della semina.
  • la semina avviene in terreni in cui non si coltivano altri cereali e quando le piante crescono vengono effettuati ulteriori controlli.
  • la trebbiatura avviene con macchinari solo per quell'uso.
  • l'essicatura viene effettuata nella fattoria in essicatoi destinati solo a quell'uso.
  • l'avena viene stoccata nella fattoria in appositi silos destinati solo a quell'uso.
  • il trasporto all'azienda Provena viene effettuato in appositi veicoli destinati solo a quell'uso.
  • lo stoccaggio nell'azienda Provena viene effettuato in appositi silos destinati solo a quell'uso, si effettuano inoltre analisi a campione.
  • la produzione e l'impacchettamento vengono effettuati nell'azienda Provena che tratta solo pura avena senza glutine e non tratta altri cereali, inoltre vengono effettuate analisi di controllo.
Crosta croccante, mollica profumata e morbida ...... una bontà

Tra le farine disponibili nel negozio c'erano il pacchetto azzurro "Gluten free flour mix with oats" e il pacchetto arancione "Gluten free oat bread mix",  io ho scelto quest'ultimo che è adatto per ottenere sia pani soffici che gustosi muffins. Il sacchetto da 1kg costa 5,45€; sulla confezione sono riportati gli ingredienti e i valori nutrizionali in svariate lingue (incluso l'Italiano). Il mix contiene:
- farina e fiocchi di avena (61%)
- amido di patate
- semi di girasole
- zucchero
- polidestrosio (fibre alimentari)
- agenti lievitanti (E575, E500)
- addensanti (E440, E415)
I valori nutrizionali per 100gr di prodotto sono i seguenti:
- energia 390 kcal
- proteine 9gr
- carboidrati 69gr
(dei quali 6,5gr zucchero)
- grassi 8gr (dei quali 1,2gr saturi)
- fibra alimentare 5,3gr
- sodio 0,3gr

Il mix per pane all'avena senza glutine della Provena

Per la realizzazione di questo pane, che ho sperimentato già altre volte, ho usato un mix di farina Glutafin e farina senza glutine per pane all'avena della Provena. Sulla confezione della farina Provena c'è una ricetta per pane ma nel nord Europa spessissimo mettono le uova nell'impasto e a me non attirano molto queste ricette; così ho fatto un paio di prove e alla fine questa che vi propongo è la versione che più mi ha soddisfatta (per ora).
Recentemente ho rifatto questo pane sabato scorso e l'ho impastato per la prima volta con il nuovissimo e fiammante KA. A questo punto avete anche capito qual'è il grosso, grossissimo regalo che ho ricevuto nei giorni scorsi dal consorte, prima impastavo a manina o con il minipimer, adesso c'è lui His Majesty Kitchen Aid, Red Passion:



Ingredienti per due filoncini da circa 195gr cadauno:

  • 150gr mix senza glutine Glutafin Select (*)
  • 150ml acqua a circa 28°C temperatura
  • 75gr mix senza glutine per pane all'avena "Gluten free oat bread mix" della Provena (*)
  • 6gr lievito di birra fresco in cubetto
  • 1 cucchiaino sale fino
  • 1 pizzico di zucchero 
  • olio extravergine di oliva
  • semi di papavero e/o sesamo 


(*) per i celiaci: utilizzare solo i prodotti dichiarati "senza glutine" in etichetta dal produttore, come da Regolamento (CE) n° 41/2009 del 20/01/2009 e successive modifiche e integrazioni.

Con le dosi sopra indicate, visto che il "Gluten free oat bread mix" della Provena contiene il 61% di pura avena, si ottiene un pane che rispetta il limite di max 50 gr/giorno di avena per l’adulto come suggerito dalle linee guida AIC (ved. link all'inizio del post).

Ho sciolto il lievito di birra in metà acqua e ho aggiunto, mescolando, un pizzichino di zucchero per nutrire il lievito.
In una ciotola ho messo le due farine e aggiunto l'acqua e il lievito sciolto e ho iniziato a amalgamare con un cucchiaio, successivamente ho aggiunto il sale e mescolato ancora. L'impasto è colloso, appiccicoso e lo impasto sempre nella ciotola con un cucchiaio o nel KA. Quando ho ottenuto un composto omogeneo, ho spennellato un'altra ciotola con olio evo e ho trasferito la palla di impasto nella nuova ciotola, ho coperto con pellicola trasparente e messo in forno chiuso a lievitare per 2ore, coprendo anche con uno strofinaccio (se la temperatura in casa è bassa di solito lascio accesa per un po' la lucina del forno).
Dopo le due ore di lievitazione ho messo un foglio di carta forno sulla teglia e l'ho unto con un pennellino, ho diviso in due l'impasto con una spatola e ho composto due filoncini sulla carta forno, ho unto la superficie del pane con olio evo, aiutandomi con un pennellino, e fatto lievitare almeno 1 ora e mezza sempre nel forno ma senza più coprire.

I filoncini son quasi pronti per esser infornati


Dopo la seconda lievitazione ho messo dei semini di sesamo su un filoncino e dei semi di papavero sull'altro, fatto tre tagli obliqui su ciascun filone, infornato in forno già caldo e cotto per una mezz'ora a 180°C (i tempi e le temperature possono variare da forno a forno).

Il pane ancora caldo, appena sfornato


Il pane è profumato, gustoso, la crosta rimane croccante e la mollica morbida, è piaciuto anche a amici non celiaci che avevo invitato a cena. Quello che è avanzato l'ho conservato in un sacchetto di plastica da congelatore, è risultato buono anche il giorno successivo pur avendo perso un po' di croccantezza.

Molto importante:
occorre utilizzare solo una farina di avena o un mix di farina di avena che sia chiaramente certificata "senza glutine" in etichetta dal produttore, al momento impossibile da trovare sul mercato Italiano ma disponibile su altri mercati sia Europei che Extraeuropei. Si consiglia inoltre di consultarsi preventivamente con il proprio medico curante in caso di assunzione di avena senza glutine, come suggerito anche dal sito AIC che ho linkato all'inizio di questo post, in modo da valutarne l'opportunità.

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Casarecce con cavoletti Bruxelles e acciughe (senza glutine)

>> 29 dicembre 2012

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Dopo gli spaghetti Garofalo (ved. la ricetta "Spaghetti senza glutine con salsa alle nocciole" di questo mese) ho voluto provare anche le Casarecce Garofalo senza glutine, un formato che mi è sempre piaciuto molto perchè raccoglie bene il sugo.


Per la semplice ricetta di oggi occorrono i seguenti ingredienti (2 persone):
  • 170gr di Casarecce Garofalo senza glutine o altro tipo di pasta (*)
  • 200gr di cavoletti di Bruxelles
  • 5-6 acciughe sotto sale
  • 1 spicchio di aglio
  • olio extravergine di oliva
  • peperoncino da macinare 
  • pangrattato senza glutine (*)
  • Pecorino Romano da grattugiare
  • sale
(*) per i celiaci: utilizzare solo i prodotti elencati nella categoria "preparati per impanatura" del Prontuario A.I.C. attualmente in vigore oppure prodotti che siano chiaramente dichiarati "senza glutine" in etichetta dal produttore, come da Regolamento (CE) n° 41/2009 del 20/01/2009 e successive modifiche.

Ho pulito i cavoletti rimuovendo le foglie esterne rovinate e tagliando il picciolo alla base e li ho cotti per una decina di minuti al vapore. Nel frattempo in un ampia padella ho scaldato dell'olio con uno spicchio d'aglio, tagliato e metà e privato del filamento centrale su fiamma bassa in modo che l'aglio non si scurisse. Ho pulito le acciughe e le ho private della lisca poi le ho aggiunte nell'olio caldo e le ho fatte sciogliere mescolando con un cucchiaio di legno. Ho tagliato a metà i cavoletti e li ho aggiunti anch'essi in padella amalgamandoli con il condimento (salare a piacere) e li ho spadellati per pochi minuti, giusto il tempo di farli insaporire.
In un piccolo padellino ho fatto tostare una manciata di pangrattato senza glutine per alcuni minuti, mescolando spesso e cercando di non farlo scurire, verso la fine ho aggiunto un po' di olio extravergine, ho amalgamato il composto e l'ho tenuto da parte.
Ho lessato la pasta per 7 minuti in acqua salata e l'ho versata nel sugo, ho macinato un poco di peperoncino, mescolato bene poi impiattato e cosparso con il pangrattato arrostito e del Pecorino Romano grattugiato al momento.

Le Casarecce Garofalo senza glutine si sono dimostrate un ottimo prodotto, mi ha soddisfatto molto la consistenza anche dopo averle spadellate (l'importante è scolarle molto al dente quando si decide di saltare la pasta in padella con il suo condimento) e anche il sapore è così ricco di gusto. Sono state molto apprezzate anche dal non-celiaco di casa!

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Spaghetti senza glutine con salsa alle nocciole

>> 12 dicembre 2012

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Un paio di settimane fà mi aveva contattata il Pastificio Garofalo per sapere se fossi stata interessata a provare alcuni dei loro tipi di pasta senza glutine che sono stati di recente immessi sul mercato. Probabilmente chi ha avuto la fortuna di partecipare al Salone del Gusto di Torino è riuscito anche a assaggiare le prelibatezze cucinate con questa pasta da alcune foodbloggers che conosco.
Fino a poco più di tre anni fà, ossia prima di scoprire di essere celiaca, questa marca di pasta non mancava mai nella mia dispensa, quando sono andata in Olanda è stato un piacere scoprire fra gli scaffali dell'Albert Heijn, una delle principali catene di supermercati di quel paese, alcune tipologie di pasta Garofalo. Sei a 1300km di distanza da casa e nel supermercato trovi un prodotto familiare, ecco che ti senti subito rinfrancata.

Il sapere che la Garofalo avesse prodotto anche alcuni tipi di pasta senza glutine mi ha incuriosita e così ho deciso di accettare la loro proposta, nel giro di qualche giorno è arrivata una bella scatola contenente un simpatico e colorato strofinaccio e tre diverse tipologie di pasta (spaghetti, penne rigate e casarecce).


Per il pranzo di oggi ho scelto gli spaghetti senza glutine Garofalo e li ho conditi con una salsa alle nocciole.

Ingredienti per due persone:
  • 180gr spaghetti senza glutine Garofalo (*)
  • 35gr mollica di pane senza glutine (*)
  • 100ml latte intero fresco
  • 60gr nocciole tostate e pelate
  • mezzo spicchio d'aglio
  • olio extravergine di oliva
  • sale, pepe
(*) per i celiaci: utilizzare solo i prodotti elencati nelle categorie "pasta - gnocchi" e "pane - focaccia - piadine" del Prontuario A.I.C. attualmente in vigore oppure prodotti che siano chiaramente dichiarati "senza glutine" in etichetta dal produttore, come da Regolamento (CE) n° 41/2009 del 20/01/2009 e successive modifiche.



Preparazione:
ho messo a scaldare una pentola con l'acqua e, nel frattempo, ho preparato il condimento.

Ho tolto la crosta a un pezzo di pane senza glutine e l'ho rotto in pezzetti, poi l'ho messo in ammollo nel latte. Nell'accessorio tritatutto del minipimer ho messo le nocciole, quasi mezzo spicchio d'aglio (ricordatevi di rimuovere l'eventuale filamento centrale verde), la mollica di pane strizzata, un poco d'olio extravergine di oliva e ho azionato il robot. Per amalgamare meglio gli ingredienti ho poi aggiunto alcune cucchiaiate di latte nel quale avevo ammollato il pane in precedenza e ho frullato fino a ottenere una cremina densa che ho poi regolato di sale.

Appena l'acqua della pentola ha iniziato a sobbollire l'ho salata e immerso gli spaghetti che ho cotto una decina di minuti dal momento in cui l'acqua ha ripreso il bollore.
Verso fine cottura, ho allungato la salsina con alcuni cucchiai di acqua di cottura della pasta poi ho scolato gli spaghetti e li ho conditi con la salsa alle noccciole, ho impiattato, macinato del pepe fresco, decorato con qualche nocciola trilobata e servito. Volendo si può aggiungere anche una noce di burro mentre si condisce la pasta.

E adesso veniamo alla pasta Garofalo il cui simpatico slogan è "il gusto è un diritto": mi ha soddisfatta sia dal punto di vista della cottura che della palatabilità. Sulla confezione i tempi di cottura riportati sono di 10-12 minuti, io ho optato per 10 minuti; i tempi sono comunque sempre molto indicativi e dipendono dai gusti delle persone. Sulla accattivante confezione sono riportate sia la spiga barrata rossa su fondo bianco che il simbolo verde-bianco degli alimenti erogabili dal Ministero della Salute. Gli ingredienti di questi spaghetti senza glutine sono: 70% farina di mais, 18% farina di riso, 3% quinoa, amido di mais e stabilizzante E471. La pasta ha un buon sapore e si è amalgamata bene con il condimento, nelle prossime settimane seguiranno altri tests con sughi più o meno elaborati per poter esprimere un giudizio più completo.





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Focaccia senza glutine con lo zucchero dell'Alessandrino

>> 24 novembre 2012

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A Genova è famosa la fügassa, la focaccia unta, salata e saporita; nell'Alessandrino è molto diffusa una versione simile ma dolce, con lo zucchero sulla superficie. L'avete mai assaggiata? Lo zucchero cuocendo forma una crosticina e nelle fossette il mix di olio e acqua si fonde con lo zucchero fino a creare uno sciroppo: una leccornia che si trova in tante panetterie della provincia.

Qualche giorno fà Olga & Emanuela del blog "Un Cuore di farina senza glutine" avevano messo in evidenza sulla loro pagina Facebook la ricetta della focaccia Genovese in versione senza glutine e, vedendo le foto, mi è venuta una gran voglia di provarla ma non ero ancora riuscita a acquistare il malto (o lo sciroppo) di riso che è fra gli ingredienti. Nei giorni scorsi l'ho finalmente trovato in un negozio di Alessandria e così oggi, complice anche una giornata grigia e insignificante, ho deciso di cimentarmi in questa preparazione.

Gli ingredienti e la ricetta della focaccia salata non li trascrivo anche perchè ho seguito fedelmente la ricetta di Olga & Emanuela e li potete quindi trovare sul loro blog (ho solo ridotto le dosi perchè ho un piccolo fornetto, non ho usato l'impastatrice e l'ho stesa sulla teglia con le mani unte di olio anzichè con una spatola).
Scrivo per bene invece la ricetta della focaccia con lo zucchero perchè cambia qualcosina rispetto alla ricetta della focaccia salata di Olga & Emanuela.

Ingredienti per la focaccia con lo zucchero:
  • 500gr di mix per pane senza glutine di Olga & Emanuela così composto: 280gr di farina per pane senza glutine Mix B Schär + 140gr di farina senza glutine Glutafin Select + 80gr di farina per pane senza glutine Farmo (confezione arancio)
  • 420gr di acqua 
  • 20gr di malto di riso o sciroppo di riso (*)
  • 10gr di sale
  • 50gr di olio extra vergine di oliva + altro olio per emulsione
  • 15gr di lievito di birra fresco
  • zucchero semolato
  • acqua per emulsione

(*) per i celiaci: utilizzare solo i prodotti elencati nel Prontuario A.I.C. attualmente in vigore oppure prodotti che siano chiaramente dichiarati "senza glutine" in etichetta dal produttore, come da Regolamento (CE) n° 41/2009 del 20/01/2009 e successive modifiche.

Tenete conto che, per la preparazione totale, occorrono circa 3 ore e mezza (ci sono due lievitazioni da un'ora ciascuna, una lievitazione da 30 minuti più i tempi per la preparazione dell'impasto e quelli per la cottura).

Ho sciolto il lievito in acqua portata a circa 27°C con un pizzichino di zucchero per nutrire il lievito poi ho aggiunto il mix di farine e il malto di riso e ho iniziato a amalgamare con una spatola, successivamente ho aggiunto olio e sale e amalgamato ancora un po'. L'impasto aveva una consistenza molliccia e appiccicosa, l'ho lasciato nella ciotola, coperto con pellicola trasparente e messo in un luogo riparato a lievitare per un'ora abbondante (il forno spento e chiuso, per alcuni minuti ho acceso la sola luce interna).
Dopo la prima lievitazione messo un foglio di carta da forno sulla teglia e l'ho unto bene poi ho versato l'impasto e, bagnando bene le mani con olio, l'ho allargato lentamente fino a ricoprire l'intera superficie della teglia. Ho coperto con un altro foglio di carta forno unto di olio e messo di nuovo a lievitare per mezz'ora buona.
Dopo la seconda lievitazione con le dita unte d'olio ho praticato delle fossette sulla superficie e ho versato un'emulsione fatta con 2/3 olio e 1/3 acqua, cercando di distribuirlo uniformemente, poi ho messo di nuovo a lievitare per un'ora coprendo con la solita carta da forno unta d'olio.

Verso la fine della terza lievitazione ho riscaldato il forno a 200°C (il fornetto lo tengo sui 180°C altrimenti brucia in fretta la parte superiore) e, prima di infornare, ho cosparso la superficie della focaccia con abbondante zucchero semolato, infine infornato e cotto per una mezz'ora (deve colorirsi bene!).

Erano almeno tre anni che non riuscivo più a mangiare questa focaccia con lo zucchero e devo ringraziare Olga & Emanuela che con la loro ricetta mi hanno permesso di riuscire a gustarla nuovamente.

Infine una nota sulla strana colorazione giallognola della foto che è dovuta al fatto di averla scattata di sera nel cucinino sotto ai faretti (dovrò sicuramente rifare ocaccia e foto in un momento più propizio della giornata!). In attesa di farmi "illuminare" in proposito da Anna del blog "Ai fornelli con la celiachia" che scatta sempre delle gran belle foto, le rubo una sua frase conclusiva per chiudere il post. Se non avete mai assaggiato la focaccia con lo zucchero, provatela perche è "da leccarsi i baffi".

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Pane senza glutine con farine Nutrifree e grano saraceno

>> 18 ottobre 2012

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Uno dei due filoncini appena sfornati
Non ho mai mangiato molto pane e lo vedete anche dal numero di ricette che ho pubblicato sul blog, però dall'inizo dell'estate ho iniziato a farlo in casa e mi diletto a provare qualche nuova ricetta di tanto in tanto, anche perchè il profumo che si spande nell'aria mentre il pane sta cuocendo nel forno è impareggiabile, poi tanti prodotti industriali sono insapori e hanno una consistenza che non mi soddisfa affatto. E non sono la sola! Nei Paesi Bassi vi sono tanti Germani Reali liberi e, quando avanza del pane in casa, un classico è andare a dare da mangiare a queste voracissime anatre che si trovano nei numerosi canali e laghetti fra le vie cittadine (a volte arrivano fino a dar colpi con il becco contro le gambe se una persona non è particolarmente rapida a sfamarle). Una volta avevo avanzato dei grissimi senza glutine perchè avevano un sapore che non mi piaceva, ho provato a darli alle anatre ma anche loro li hanno lasciati per terra!

Il pane cucinato domenica, invece, penso proprio che lo avrebbero gradito anche loro. La ricetta è quella che trovate sul sito NUTRIFREE, ho solo apportato alcune piccole variazioni che vi illustrerò durante la preparazione.

Ingredienti:
  • 400 g di mix senza glutine per pane Nutrifree 
  • 100 g di farina di grano saraceno [*]
  • 400 g di acqua
  • 20 g di olio extra vergine di oliva
  • 15 g di lievito di birra fresco
  • 10 g di sale fino
  • 10 g di zucchero 
  • farina per polenta [*]
[*] per i celiaci: usare farine presenti nelle categorie "farina di grano saraceno" e "farina di mais - per polenta" del Prontuario AIC in vigore oppure marchi che rechino chiaramente in etichetta la dicitura "senza glutine" come da Regolamento (CE) n° 41/2009 e successive modifiche e integrazioni.

Queste sono le dosi che sono riportate sul sito Nutrifree, per la cronaca, le ho ridotte molto e fatto due piccoli filoncini per me (li vedete nelle foto).

In una ciotola ho mischiato i due tipi di farine.

Ho riscaldato dell'acqua e aspettato che raggiungesse una temperatura intorno ai 27°C utilizzando un apposito termometro.

La temperatura dell'acqua deve scendere ancora un pochino prima di aggiungere il lievito

A questo punto ho sciolto per bene il lievito nell'acqua e ho aggiunto un pizzico di zucchero per nutrire il lievito.
Nella ciotola con le farine ho aggiunto pian piano l'acqua con il lievito e, dopo aver iniziato a amalgamare con una spatola, l'olio.
Non appena ho ottenuto una consistenza accettabile, ho trasferito il composto sulla spianatoia, precedentemente infarinata con farina di riso, e ho iniziato a impastare con le mani. Ho salato e continuato a impastare, spolverizzando con della farina di riso quando l'impasto si attaccava al piano di lavoro, fino a ottenere una palla di impasto omogenea.

Come scritto nella ricetta ho praticato una specie di foro nella parte inferiore con un dito e ho inciso una X sulla sommità, ho preso una ciotola pulita, l'ho unta con le mani con un goccio di olio (sia il fondo che le pareti) e vi ho messo l'impasto poi ho inumidito la superficie con le mani bagnate e, infine, sigillato con pellicola trasparente.

L'impasto prima della lievitazione
Ho messo in forno (spento) a lievitare lasciando accesa la lucina del forno per alcuni minuti visto che ormai la casa non è più calda come un mese fà anche se non ho ancora acceso il riscaldamento. Dopo un'ora e mezza l'impasto era lievitato piuttosto bene nonostante la giornata uggiosa.

Ho messo della carta forno sulla teglia e l'ho unta con le mani con un goccio di olio, ho tagliato l'impasto in due parti con la spatola e l'ho adagiato sulla teglia creando un paio di filoncini.
Ho diviso l'impasto in due parti simili e ho creato i filoncini
Ho distribuito un goccio di olio e, successivamente, della polenta [*] macinata fine sulla superficie.
Prima distribuisco un goccio d'olio sulla superficie e lo stendo con le mani,
poi cospargo con farina di mais per polenta macinata fine
Ho fatto un paio di tagli in diagonale su ciascuno dei due filoncini con un coltello a lama liscia, infine ho messo in forno già caldo e cotto per circa una mezz'ora a 185°C.
La cottura procede benone
La ricetta originale prevede di fare un'unica pagnotta e il tempo di cottura è ovviamente maggiore (ved. sul sito Nutrifree i dettagli per la cottura). A me piace la crosta del pane e non amo troppo la mollica così preferisco fare dei panini più piccoli rispetto a un'unica pagnotta, inoltre nel mio fornetto la cottura di un pane più grande non viene molto bene mentre quelli piccoli riescono a cuocere bene anche all'interno.

L'interno di uno dei due filoncini
Questo pane mi è piaciuto: buon sapore, ottimo profumo, la crosta è rimasta bella croccante come piace a me e l'interno morbido; quel poco che è avanzato per la colazione del mattino successivo è diventato meno fragrante, come tanti pani senza glutine, tuttavia l'ho tagliato a fette e messo a riscaldare nel tostapane, un filo di marmellata e la colazione è stata servita.

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Piadine senza glutine aromatizzate

>> 5 agosto 2012

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Ieri pomeriggio non avevo molta voglia di industriarmi per la cena (troppo caldo in mansarda e nessuna voglia di incrementare ulteriormente la temperatura accendendo il forno o i fornelli per troppi minuti)  però, allo stesso tempo, avevo voglia di mangiare qualcosa di sfizioso. Ho aperto il frigo e visto della gustosa pancetta Piacentina che avevo acquistato il giorno precedente nel negozio di formaggi, a questo punto mi sono venute in mente le piadine di Olga & Manu che avevo preparato tempo fà ma ho deciso di aggiungere un paio di semplici ingredienti nell'impasto per aromatizzarle.


Per la ricetta base, ho seguito quanto riportato nella ricetta originale http://unaceliacaincucina.blogspot.it/2012/05/piadina-senza-glutine-di-olga.html , quando ho ottenuto la palla di impasto l'ho divisa in due parti. Ho preso un po' di rosmarino fresco dal mio piccolo keukenhof, l'ho lavato e tritato finemente, ho preso una piccola cipolla rossa di Tropea e l'ho tagliata a rondelle sottili e le ho asciugate leggermente con un pezzo di carta da cucina per evitare che bagnassero troppo l'impasto. Ho poi inglobato il trito di rosmarino a un pezzo di impasto e le rondelle di cipolla all'altra metà di impasto cercando di distribuire uniformemente gli ingredienti (le cipolle sono state meno collaborative del rosmarino).
La piadina senza glutine aromatizzata al rosmarino
La piadina senza glutine aromatizzata alla cipolla di Tropea
Ho steso le due palline fino a ottenere due dischi quasi rotondi e le ho cotte per un paio di minuti per parte sulla padellina che uso per le crepes e le piadine.
Le due piadine senza glutine dopo la cottura

Mentre farcivo la piadina con le cipolle, non ho resistito alla tentazione e mi sono praticamente mangiata la prima piadina con il rosmarino, ho quindi finito di farcire la piadina rimasta con delle fette di pancetta Piacentina [*] e disposto il tutto su un piatto, ho guarnito con dell'insalata fresca e accompagnato con una terrina di pomodori a fette , semplicemente conditi con del buon olio extravergine di olive, poco sale e qualche rondella di cipolla di Tropea.
Se lo avessi avuto in casa, avrei accompagnato la piadina alla pancetta con un calice di Colli Piacentini Gutturnio DOC frizzante, un vino tipico del Piacentino che si ricava da uve di due tipologie di vitigni (Croatina e Barbera).

Scopo raggiunto: poca fatica e piatto sfizioso!

Si va a tavola!

[*] per i celiaci: utilizzare solo i prodotti presenti alla voce "salumi-insaccati" del Prontuario A.I.C. in vigore oppure quelli che recano chiaramente in etichetta la dicitura "senza glutine" come da Regolamento CE n° 41/2009 e successive modifiche e integrazioni.

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Impasto per pane-pizza-focaccia senza glutine dello Chef F. Dorin con farina Biaglut

>> 30 maggio 2010


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Ricetta con cotture sia per il microonde che il forno tradizionale.


Eccomi di nuovo a postare qualche ricettina semplice e senza glutine dopo una parentesi Italiana durante la quale siamo andati per alcuni giorni a Roma. Nella città eterna ho avuto modo di provare il Ristorante La Soffitta Renovatio che è inserito nell'elenco dei locali informati AIC e mi sono trovata molto bene, se doveste andare da quelle parti ve lo consiglio (carino e accogliente il locale, buona la lista di piatti senza glutine, molto gentile il personale, prezzi nel complesso normali ma viene applicato un sovrapprezzo di 2€ su alcune portate senza glutine come per esempio la pasta fatta in casa). E' in Piazza Risorgimento, poco distante da Piazza San Pietro.

Per tornare alle ricette di oggi, si tratta di un paio di pizze e di un panfocaccia che ho preparato Sabato scorso quando eravamo ancora in Italia (entrambi li ho cotti con il fornetto elettrico che ho nella cucina Piemontese). La ricetta di base per entrambi è quella che ci aveva dato lo Chef Federico Dorin durante il corso di cucina senza glutine che si era svolto a Casale Monferrato lo scorso mese di Settembre e va bene sia per preparare il pane che la pizza; il panfocaccia era la prima volta che provavo a farlo e, con il senno di poi, direi che sarebbe meglio aggiungere un po' più di olio nell'impasto, la pizza invece l'ho già preparata alcune volte anche in Olanda, cuocendola però con la funzione crisp perchè qui dispongo solo di un microonde.

Finalmente, grazie all'aiuto di Andrea, sono riuscita a fare un po' di foto durante i vari passaggi della preparazione e almeno posso postare ricetta e passo-passo fotografico (o quasi), l'impasto è piuttosto appiccicoso e non è comodo scattare delle foto mentre si sta impastando, ci vuole decisamente un aiutante che si occupi del reportage fotografico.

Ingredienti (come da ricetta dello Chef Dorin):
  • 1kg di farina senza glutine per pane e paste lievitate Biaglut
  • 800gr acqua tiepida
  • 1 cubetto di lievito fresco (se ne può mettere anche uno e mezzo)
  • sale q.b.
  • olio extravergine di oliva
  • farina di riso (*)
Per la mia preparazione (due pizze in teglie da 24cm e un panfocaccia in teglia da 22cm) ho dimezzato le dosi e usato:
  • 500gr di farina senza glutine per pane e paste lievitate Biaglut
  • 400gr acqua tiepida
  • 1 bustina di lievito di birra liofilizzato
  • 1 cucchiaio da minestra di olio extravergine di oliva
  • sale q.b.
  • farina di riso (*)
(*) per quanto riguarda la farina di riso, utilizzare solo i prodotti elencati nella categoria "farina di riso" del Prontuario dell'A.I.C. e/o quelli inseriti nel Registro Nazionale Alimenti dietetici senza glutine del Ministero della Salute attualmente in vigore oppure un prodotto che sia garantito senza glutine e esente da contaminazione crociata.

Sciogliere bene il lievito (sia che si usi quello fresco che quello secco) in una minima parte dell'acqua prevista dalla ricetta.


Versare in una ciotola capiente l'acqua rimanente e aggiungere il lievito sciolto.


Aggiungere la farina e il cucchiaio di olio (se si mette prima la farina e poi l'acqua si dovrà aggiungere altro liquido perchè le farine senza glutine assorbono più acqua delle farine normali).


Incorporare la farina all'acqua e al lievito prima con un cucchiaio poi aiutandosi con delle spatole in plastica.


Aggiungere il sale (se messo subito rallenta la lievitazione) e mescolare il composto con la spatola, versare a pioggia della farina di riso sulla spianatoia e rovesciare l'impasto sul piano.


Impastare bene il tutto con le mani oppure continuare a aiutarsi con delle spatole. L'impasto rimane piuttosto morbido, decisamente appiccicoso. Tenere sempre a portata di mano la farina di riso e spargerla sul piano di lavoro non appena l'impasto tende a incollarsi sulla superficie, usarla anche per infarinarsi le mani. E' preferibile usare la farina di riso anzichè la farina Bi Aglut sia per questa operazione sia quando si deve infarinare il piano di lavoro, perchè la Bi Aglut è più volatile e si spande eccessivamente e, inoltre, tende a assorbire i liquidi e quindi potrebbe essere necessario aggiungere altra acqua all'impasto).
Pian piano si comincia a ottenere una palla piuttosto omogenea e sempre meno rugosa.


By the way, ve l'ho già detto quanto è appiccicoso l'impasto?


Impastare fino a quando si ottiene una palla omogenea e ben lavorata. A questo punto l'impasto di base è pronto, in funzione a quello che volete ottenere (pane, pizza, panfocaccia) seguite uno dei procedimenti sotto indicati.

PANE:
Dopo aver fatto lievitare un'ora l'impasto (coperto con una ciotola o con della pellicola trasparente perchè tende a asciugare), versarlo sul piano di lavoro e lavorarlo brevemente aiutandosi con delle spatole in plastica e una spruzzata di farina di riso, dividerlo in pagnotte (meglio se non troppo grandi), adagiare la carta forno sulla teglia e posizionare sopra le pagnotte, farlo lievitare in un luogo riparato e senza spifferi per un'altra mezz'ora. A lievitazione ultimata infornare e cuocere in base alle modalità di cottura del proprio forno. Anzichè usare solo questa farina, è possibile, mantenendo inalterato il peso complessivo, utilizzare una parte di farina di grano Saraceno e una di farina Bi Aglut.
PIZZA:
Mettere un po' di farina di riso su un foglio di carta forno e versarvi sopra l'impasto, versare sopra una leggera spolverata di farina di riso e stenderlo con il mattarello (lo Chef Dorin ha usato un mattarello in teflon, la farina di riso serve a evitare che l'impasto si attacchi al mattarello e anche alla carta forno). Togliere l'eventuale farina di riso in eccesso e spostare la carta forno con l'impasto sulla teglia, sistemare i bordi e livellarla se necessario, per non far seccare la superficie della pizza occorre mettere già il pomodoro, lasciare lievitare almeno un'oretta in un luogo riparato e senza spifferi, a lievitazione ultimata farcire la pizza a piacere, infornare e cuocere in base alle modalità di cottura del proprio forno.
Io non uso la carta forno nè il mattarello, appiattisco leggermente con il palmo della mano una porzione di impasto e cerco di dargli una forma vagamente rotonda poi lo trasferisco sulla teglia appena unta (inumidisco con olio un pezzo di carta da cucina e lo passo sul fondo della teglia) e con le mani lo stendo pian piano fino a coprire bene la superficie e a creare un bordo appena accennato (questo vale sia che cuocia la pizza nel fornetto elettrico che nel microonde).


Copro la superficie con del semplice pomodoro pelato, frullato e salato q.b. e metto a lievitare nel forno (elettrico o microonde) spento per oltre un'ora. Infine farcisco a piacere con ingredienti idonei ai celiaci.


COTTURA NEL FORNO ELETTRICO: 200°C per 20 minuti circa.
COTTURA NEL MICROONDE: funzione e teglia crisp per 10-11 minuti.


Le foto precedenti si riferiscono alla pizza cotta nel forno tradizionale (entrambe sono con i wurstel ma una è condita con mozzarella mentre l'altra con crescenza), quella successiva alla pizza cotta nel microonde con la funzione crisp (in quel caso avevo usato la carta forno anzichè ungere la teglia con un velo d'olio). La pizza cotta nel forno elettrico rimane più morbida , mentre, quella cotta nel microonde resta un po' più croccante.


PANFOCACCIA:
Ungere bene il fondo e le pareti della teglia, stendere l'impasto con le mani fino a ricoprire bene la superficie (non creare il bordo attorno), l'impasto non deve essere steso troppo sottile, un centimetro e mezzo può andare bene. In una ciotola preparare un'emulsione di olio e acqua in proporzione uguale, creare alcune fossette sulla superficie dell'impasto e spennellarla con l'emulsione.

Mettere la teglia in forno spento oppure in un luogo riparato da spifferi e lasciar lievitare l'impasto per almeno un'ora


Distribuire sulla superficie del sale grosso integrale, infornare e cuocere nel forno elettrico a 180°C per un quarto d'ora circa. Inizialmente avevo impostato 200°C e la cottura sia sopra che sotto ma a metà cottura ho dovuto ridurre la temperatura a 180°C e impostare la cottura solo sotto perchè la superficie si stava scurendo troppo mentre la parte sotto non stava cuocendo altrettanto bene.



Come già detto in precedenza, a mio avviso, per questa preparazione bisognerebbe mettere un po' più di olio nell'impasto.
Il panfocaccia è ottimo per accompagnare gustosi affettati, ovviamente senza glutine!

NOTA DOLENTE: sia la pizza che il panfocaccia tendono a asciugare e a assumere una consistenza un po' gommosetta il giorno successivo, purtroppo le farine senza glutine (anche i preparati industriali) non hanno la stessa elasticità di quelle "normali".

ALTRA RICETTA PER PIZZA E FOCACCIA: http://unaceliacaincucina.blogspot.it/2012/08/pizza-e-focaccia-alle-cipolle-senza.html

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Focaccette senza glutine ai cipollotti (schiacciate)

>> 28 aprile 2010


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Qualche giorno fà ho visto dei cipollotti freschi al mercato e mi è venuta voglia di provare a convertire la ricetta delle focacce ai cipollotti che avevo postato tanto tempo fà nella versione senza glutine, così li ho acquistati. Più che delle focacce, queste sono delle piade sottili e saporite; per me (basso Piemontese ma praticamente quasi più Ligure che Piemontese) la focaccia è quella soffice, piuttosto alta, unta, ............ insomma quella Genovese.
Comunque le si voglia chiamare, queste schiacciatine sono una gustosa idea per accompagnare affettati, formaggi ecc.

Ingredienti per circa 6-7 focaccette:
- 2 cipollotti grossi oppure 4 fini, uso quelli bianchi
- 230gr di farina senza glutine per pane e paste lievitate Biaglut
- 2dl acqua bollente
- 30gr olio extravergine di oliva
- 4 cucchiai di acqua fredda
- 1/2 cucchiaio da minestra di sale marino grosso "integrale"
- farina di riso adatta ai celiaci (*)


(*) per quanto riguarda la farina di riso,
utilizzare solo i prodotti elencati nella categoria "farina di riso" del Prontuario dell'A.I.C. e/o quelli inseriti nel Registro Nazionale Alimenti dietetici senza glutine del Ministero della Salute attualmente in vigore.
Il lato "B" del focaccino.
Pulire i cipollotti, rimuovendo la barba e la parte verde, lavarli bene e tagliarli a fettine piuttosto sottili.
Mettere la farina in una ciotola capiente, formare un buco al centro, versare l'acqua calda con l'olio, mescolare l'impasto con due spatole in plastica, incorporando la farina poco alla volta fino a formare un impasto soffice. Aggiungere l'acqua fredda e lavorarlo fintanto che non si stacca dalle spatole (all'inizio risulterà un po' appiccicoso).
Coprire con un foglio di pellicola trasparente e lasciare riposare per una mezzora.

Fare un buco al centro dell'impasto e versare i cipollotti tagliati e il sale, reimpastare il tutto velocemente con le spatole per far distribuire uniformemente gli ultimi ingredienti aggiunti. Suddividere l'impasto in 6-7 pezzetti di uguali dimensioni.
Mettere della farina di riso sulla spianatoia e stendere ogni pallina con le mani fino a formare dei dischi piuttosto sottili (i miei, come potete vedere dalle foto erano mooolto irregolari), cospargendo spesso di farina di riso anche la superficie del focaccino per evitare che si attacchi alle mani e alla spianatoia. Occorre maneggiarle con un po' di cautela perchè, purtroppo, tendono a rompersi (lo vedrete bene nelle foto scattate prima della cottura).
Ungere una padella antiaderente con dell'olio tramite un pennellino e scaldarla, posare la prima focaccia e farla cuocere per 2,5/3 minuti per parte (deve dorarsi la superficie come nella foto). Ungere di nuovo la padella ogni volta che si cuoce una focaccia e cuocerle a una a una. Servirle calde, assomigliano come forma e dimensioni a delle piccole piade (io le cuocio nella padella da 26cm).

NOTA:
meglio cuocerle e poi mangiarle nel giro della stessa giornata, ne avevo avanzata una per il giorno successivo ma era diventata gommosa.

ALTRE FOTO: DOMANI, ADESSO SI VA A DORMIRE

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