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I prezzi degli alimenti senza glutine in Italia

>> 8 aprile 2010


© Riproduzione riservata

Sono solo parole al vento? Forse si ma stasera mi è venuta voglia di parlarne anzi è già un po' di tempo che vorrei parlarne e, complice una discussione aperta su FB, ho deciso di scrivere un breve post anche qui.

Innanzitutto una cosa che mi da fastidio in Italia è che, a volte, sulle confezioni di prodotti senza glutine nelle farmacie o parafarmacie non sia indicato il prezzo. Forse sono io che ho avuto la fortuna di beccare gli unici due esercizi in Italia che non espongono i prezzi però mi è successo e non c'era neppure la fastidiosissima scritta "vetrina in allestimento", il noto escamotage che consente a un negoziante di non esporre il prezzo di vendita degli articoli esposti o a indicarne solo alcuni. Questo problema però si può facilmente bypassare evitando di andare ulteriormente a acquistare alimenti senza glutine in quegli esercizi, il prossimo problema, invece, è più ostico.

Un'altra cosa che mi ha molto infastidita (per non dire di peggio) è stato il constatare a quanto vengono venduti certi prodotti senza glutine di noti marchi Italiani nei Paesi Bassi. Non parlo di prodotti similari, di copie Cinesi o di marchi locali, parlo di prodotti della S***, della B*** e di tanti altri marchi Italiani che vengono anche commercializzati nei Paesi Bassi.

Di seguito vi metto il link a un negozio che si trova a qualche chilometro da dove vivo nei Paesi Bassi e dove spesso faccio la spesa, vende sia online che direttamente. I prezzi sono gli stessi per le due tipologie di vendita, chi acquista online paga in più la spedizione ovviamente. Ho già avuto modo di verificare qualche prezzo con l'Italia e ho riscontrato che, a parità di prodotto, lì costa meno (a volte la variazione è minima, altre volte più consistente):
Per vedere i prezzi degli altri prodotti di un determinato marchio, basta andare in fondo alla pagina e cliccare poi su "volgende" (pagina successiva) oppure su "vorige" (pagina precedente).
I classici frollini di due noti marchi sopra indicati (peso lordo da 180-200gr a seconda della marca) in Italia non li acquisto a meno di 3,5€-4,20€ a confezione (il prezzo oscilla in base al tipo di biscotto), nei Paesi Bassi il più caro costa 2,75€!

Vi metto anche un paio di foto scattate di nascosto nel negozio Zaailing a Leiden nei Paesi Bassi, giusto per dimostrare che i prezzi sono più bassi che in Italia:



Se non riuscite a leggere bene i prezzi sulle foto (scattate il 23/06/10) che non sono molto grandi, ve li riporto di seguito:
- Milly friends biscotti: € 1,69
- biscotti Pepitas: € 2,69
- biscotti Preziosi: € 2,75
- biscotti Frollini: € 2,65
- biscotti Savoiardi: € 2,99
- biscotti Petit: € 2,29
- wafers alle nocciole e al caco: € 2,15
- Milly grissini e cioccolato: € 1,69
- biscotti Orangino: € 2,15
- farina Mix B: € 4,45
- farina Mix C: € 4,25
- farina Mix A: € 3,99
- farina: € 3,59

Il mio spunto di riflessione è il seguente: perchè un alimento senza glutine, spesso prodotto in Italia, trasportato, immagazzinato, gestito e poi rivenduto nei Paesi Bassi deve costare meno là che nel suo paese di origine? Non è più logico pensare che siano maggiori i costi quando si deve portarlo in una destinazione più lontana? Cosa non funziona nel nostro sistema?

Ho letto su FB che i prezzi di vendita al pubblico sono imposti dalle case produttrici e che, chi li vende, non può fare dei ribassi perchè i ricarichi sono minimi (non linciatemi, riporto quanto scritto da una persona che vende questi prodotti). Se così fosse, perchè questi marchi si accontentano di incassare meno nei Paesi Bassi? Non credo che sia per il fatto che gli Olandesi sono famosi per la tirchieria, quasi quanto gli Scozzesi.
E' tutta colpa dei "buoni mensili di spesa" elargiti dalle ASL ai celiaci? Il celiaco non si lamenta più di tanto perchè i prodotti non li paga di tasca propria ("tanto paga Pantalone"), chi sborsa i ticket mensili se ne disinteressa e chi produce gli alimenti pensa solo al proprio tornaconto e basta. Il primo a lamentarsi di questi prezzi così elevati dovrebbe essere proprio Pantalone (ossia le ASL e chi sta sopra di esse), non qualche blogger con il mal di pancia!
Non credo sia una questione di concorrenza come qualcuno su FB ha sottolineato. Qualche anno fà era un problema reperire alimenti senza glutine in Italia perchè li vendevano solo in farmacia e le case produttrici erano poche, adesso l'offerta è ampia e in quasi tutti i supermercati si trovano alimenti GF, inoltre alle farmacie si sono aggiunte di recente le parafarmacie e parecchi siti che vendono online, infine il numero delle aziende produttrici è cresciuto a dismisura. C'è concorrenza, eppure i prezzi degli alimenti senza glutine non sono calati ............. anzi.
Non è neppure una questione di numeri, nei Paesi Bassi e in Italia il rapporto fra celiaci diagnosticati e popolazione è pressochè simile. La celiachia non è neppure più considerata "malattia rara" visto il numero di persone diagnosticate quindi il consumo di alimenti senza glutine è in costante aumento anche perchè spesso nelle famiglie (specie quando vi sono bambini), anche chi non soffre di questa patologia, si adegua alla dieta senza glutine per creare meno problemi a chi è affetto da celiachia.
Un problema che mi è stato posto tempo fà da una conoscente che opera nel settore farmaceutico è quello relativo alla filiera di distribuzione che in Italia è macchinosa e, di conseguenza, costosa. Sinceramente, quella della filiera, mi sembra una questione trita e ritrita e ribadisco: Pantalone che fà?

Nei Paesi Bassi non viene elargito un buono spesa mensile ai celiaci dal servizio sanitario nazionale, la sanità è privata (esclusi gli indigenti) e ogni cittadino che lavora deve stipulare una polizza assicurativa che, a seconda del tipo, provvede poi al risarcimento delle spese mediche e a quello parziale delle spese sostenute per l'acquisto di alimenti senza glutine dietro presentazione di relative prove di acquisto. Forse la soluzione è qui: le assicurazioni Olandesi sono attente alle spese sostenute e non accettano di pagare cifre esorbitanti per alimenti senza glutine e magari spingono le case produttrici a mantenere prezzi più corretti (sicuramente più alti rispetto agli alimenti normali ma, comunque, non esagerati come in Italia).
Invece, senza controllo, ............... chi produce detta le regole.

Welterusten (può sembrare un insulto ma in realtà vuol dire "buona notte" in Olandese)


© Riproduzione riservata

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6 commenti:

fantasie 8 aprile 2010 alle ore 21:42  

E' una cosa che infastisce anche me moltissimo e purtroppo non sei l'unica ad aver incontrato le due farmacie senza prezzi esposti!!!

La Gaia Celiaca 8 aprile 2010 alle ore 22:38  

anche qui da me non c'è verso di sapere il costo dei singoli prodotti. :-(

e trovo indecente il costo dei prodotti GF. anche le semplici farine costano tutte sui 6€ al kg, anche di più, quella coop costa 3€, che differenza sostanziale ci sarà, nel processo produttivo intendo?

credo purtroppo anch'io che, paradossalmente, il fatto che in italia si abbiano i buoni di spesa gonfia il mercato.

RaffaellaM 8 aprile 2010 alle ore 23:55  

Posso capire che, per evitare contaminazione crociata da glutine, le farine SG debbano essere acquistate solo in certi mulini e che, probabilmente ve ne siano meno di quelli che, invece, macinano qualunque tipo di farina indistintamente, però non posso credere che questo giustifichi prezzi di vendita di quel tipo! Il fatto è che, con questi prezzi, sarà anche difficile far partire attività artigianali (una panetteria solo SG per esempio) perchè i costi delle materie prime sono molto elevati e alla fine il prodotto sarà troppo caro per essere venduto.
A volte mi sembra assurdo pagare tanto di più per un prodotto che, qualitativamente, è forse inferiore a uno normale. Avete già dato un'occhiata ai grassi contenuti nei prodotti industriali? Il mio "polistirolo" cresce solo a leggere la lista degli ingredienti. Alla prossima, buona notte

Elena 9 aprile 2010 alle ore 08:53  

direi che il prezzo non è il solo problema... a parte che qua a milano hanno aperto dei 'parasupermercati' per questi prodotti, dove trovi più o meno tutte le marche (compresa la Galbusera...) ma sempre senza prezzo esposto... ma ritornando all'altro problema, avete mai letto con attenzione tutti gli ingredienti che compongono gli alimenti senza glutine? Siamo sicuri che siano totalmente sani? Per cucinare bene e che non faccia male a chi ha problemi con il glutine occorre studiare, conoscere...io lo sto facendo, mi piace anche molto, ma sento di avere pochissimo appoggio da parte di medici e rivenditori.
Ciao

Behemother 11 aprile 2010 alle ore 08:58  

Ciao, mi associo alle riflessioni che avete fatto. Sono stata appena diagnosticata e sto imparando piano piano a muovermi tra tutti i prodotti senza glutine. Anche nella mia città c'è lo stesso problema: prezzi esorbitanti e la cattiva abitudine di non segnalarli. Poi, per una un po' fissata con il cibo sano come me, spesso le liste di ingredienti sono un po' inquietanti, come avete detto. Si potrà fare qualcosa per migliorare questa situazione?

RaffaellaM 11 aprile 2010 alle ore 23:29  

Ciao Elena e Behemother, grazie per la visita e avermi lasciato un commento. Effettivamente un altro tasto dolente è quello degli ingredienti o meglio della qualità degli ingredienti utilizzati in tanti prodotti senza glutine industriali. Mi è bastato vedere il quantitativo dei grassi contenuti in alcuni prodotti per decidere di non acquistarli più e di optare per la preparazione "casalinga" di tanti dolci anche se, a volte, non riesce bene alla prima e neppure alla seconda volta perchè le ns farine sono meno lavorabili. Che si può fare? Alla prima occasione chiederò un parere alla responsabile di zona dell'AIC giusto x sapere cosa ne pensa l'Associazione sia di prezzi alti che di poca correttezza da parte di alcuni negozi che non espongono il prezzo di vendita. Ciao

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