Tagliatelle senza glutine al tartufo bianco
>> 29 gennaio 2008
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Oggi ci siamo proprio viziati:
Per preparare una buona pasta all'uovo senza glutine potete dare un'occhiata a questa ricetta che è preparata con la farina senza glutine Biaglut (pacco da 1kg) http://unaceliacaincucina.blogspot.it/2010/01/pasta-fresca-senza-glutine-all-con.html ; se invece avete in casa della farina senza glutine Schär, qui trovate una ricetta per quel tipo di farina http://unaceliacaincucina.blogspot.it/2010/11/pasta-fresca-senza-glutine-all-con.html
Far bollire dell'acqua in una pentola capiente, salare e cuocere le tagliatelle per pochi minuti da quando l'acqua riprende il bollore. Scolare la pasta condirla semplicemente con del burro, impiattarla e, davanti a ogni commensale affettare, il tartufo affettato con l'apposito tagliatartufi:
Il tartufino era veramente ottimo, mi è stato portato in mattinata da un'amica e era profumatissimo (il pezzetto che era avanzato lo abbiamo affettato sopra a un paio di uova al tegamino per cena ..... una verà bontà).
IMPORTANTE: il tartufo bianco NON SI CUOCE! Va consumato crudo! Non si deve lavarlo con l'acqua ma, come per i funghi, pulirlo semplicemente e delicatamente con uno spazzolino o un panno morbido. Il tartufo è naturalmente privo di glutine.
ANNOTAZIONI: quando gusto il tartufo mi piace sentirne il sapore e preferisco abbinarlo a pietanze calde piuttosto che quelle fredde (es. carpaccio di carne), il suo profumo deve prevalere su tutto (il mio motto è "tuber in primis") quindi non uso sughi e condimenti che possano alterarne o coprirne il sapore (es. non metterei mai il tartufo su un piatto di tagliatelle al ragù di carne). Condire la pasta con del semplice burro di buona qualità e la tradizionale "grattatina" di tartufo bianco da un piacere indescrivibile, come pure adoro le uova all'occhio semplicemente cotte sulla piastra e coperte con la solita "grattatina" di tuber magnatum picum. Per tagliarlo adeguatamente è fondamentale l'apposito coltello taglia-tartufi onde evitare di sbriciolarlo (sarebbe un vero delitto!) o tagliarlo troppo spesso.
COME CONSERVARLO: avvolgerlo in carta leggera e assorbente che va cambiata due volte al giorno e conservarlo in un contenitore di vetro, in inverno si può anche tenere all'esterno purchè chiuso nella carta e al riparo dalla luce e da fonti di calore. Se lo conservate in frigo, mettetelo in un contenitore di vetro posto sul ripiano dove la temperatura è meno bassa e cambiate la carta due volte al giorno. Si può anche conservare in un contenitore di vetro pieno di riso, il riso potrà poi essere riutilizzato per preparare un buon risotto (con questo metodo di conservazione però il tartufo dura un giorno in meno perchè il riso tende a farlo asciugare più in fretta).
In ogni caso la durata del prezioso tubero non è mai molto lunga (4-5gg al massimo), il tartufo nero invece resiste qualche giorno di più. Quando il tartufo comincia a diventare molle, è necessario consumarlo subito perchè è ormai giunto alla completa maturazione.
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3 commenti:
mmmm squisito!
Grazie per la visita Giuseppe, a presto. A proposito, si trovano i tartufi nei boschi della tua zona?
Tutto perfetto.
Unico neo, il nome del Tartufo.
Quello corretto è Tuber Magnatum Pico, dal nome del micologo (Pico) che nel 1788 per primo lo ha catalogato. Testerò la ricetta appena avrò una Trifola decente. Finora quelle trovate dai miei cani sono tutte piene di larve.
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